Mondi Paralleli Associazione di Volontariato

LO STATO PENSI AL FUTURO DEI DISABILI

di Marisa Melis

QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 20.4.2012

I n questi giorni si è parlato tanto della tragedia Piermario Morosini, il giocatore morto in campo, della sua vita travagliata.

Quello che mi colpisce a parte la fine di una giovane vita e, il conoscere che questo ragazzo era l’unico riferimento per la sorella, una persona gravemente disabile.

Una persona quindi che non è in grado di badare a se stessa. In questo caso, con le luci della ribalta fortemente accese è avvenuta quasi una gara per garantire un’assistenza a questa persona rimasta sola.

Tante persone gravemente disabili vengono a trovarsi da un giorno all’altro senza nessun familiare che possa garantire la loro cura.

E’ un grosso problema ed un angoscia che accompagna sempre i genitori anziani di persone disabili.

Dopo di noi cosa accadrà ai nostri figli?

Il presente lo garantiamo dando il massimo, ma al loro futuro chi ci penserà?

Chi può mette da parte sia soldi, sia beni materiali che, possano diventare una fonte di reddito per il disabile rimasto solo e le cui sorti saranno nelle mani di un Amministratore di sostegno nominato da un qualche tribunale.

Per il momento quali sono le leggi che tutelano il disabile rimasto solo?

Sempre più le associazioni dei disabili si organizzano, formando delle fondazioni per la costruzione di case famiglia o residence che possano accoglierli.

Sono sempre delle iniziative private, lodevoli, nate con buone intenzioni da parte di genitori. Sono grandi impegni di denari, dove il 5 per mille (sempre più in pericolo per gli umori della nostra politica), le iniziative di mostre, vendite e quant’altro la nostra fantasia ci possa suggerire, aiutano a materializzare i nostri sogni per il futuro dei nostri figli più deboli.

Come si può fare perchè queste ersone non restino sole?

Lo Stato deve garantire con leggi ad hoc che tutti i disabili anche i meno abbienti, abbiano un futuro dignitoso che li accompagni nel percorso della loro vita, una volta rimasti soli.

Come cittadini dobbiamo unirci perché si riesca a garantire questi diritti con apposite leggi, ricordandoci che la disabilità riguarda tutti.